INVESTIGATORE PRIVATO ROMA
BULLISMO
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BULLISMO
Può accadere che, in casa, ci si accorga che nostro figlio è strano, teso ma anche triste e spaventato, e non riusciamo a capirne il perchè, trovarne i motivi. E’ fondamentale disporre un indagine dove l’investigatore privato, può e deve scoprire eventuali vessazioni subite dal minore fuori casa e negli ambienti che lui frequenta per porvi fine.
E’ una casistica dove il tempo la fa da padrona.
E’ necessario intervenire quanto prima possibile per limitare al massimo quei danni che il bullismo subito può recare all’animo e alla corretta socializzazione di nostro figlio.
Quello del bullismo è assolutamente il caso dove, I GENITORI CON L’AIUTO DELL’INVESTIGATORE PRIVATO, debbono monitorare ed intervenire SUBITO.
Able
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BULLISMO
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima.
Si tratta pertanto di un fenomeno intenzionale e sistematicamente protratto nel tempo finalizzato ad arrecare un danno continuato alla vittima sia mediante espressioni di sopruso o violenza fisica, sia attraverso l’esclusione e l’emarginazione da un gruppo.
Il Bullismo è caratterizzato da un insieme di fattori quali: colui che agisce come “persecutore” trova piacere nel “dominare” la vittima senza mostrare alcuna compassione per la sofferenza psichica e fisica del “perseguitato”. Il bullismo continua per un lungo periodo di tempo. La prepotenza del persecutore sul perseguitato è spesso legata alla superiorità dovuta all’età, alla forza fisica o al sesso. La vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente ed ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono più incline alla vittimizzazione. La vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette. Il bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani, ma sicuramente non circoscritto a nessuna categoria né sociale né tanto meno anagrafica. Il bullismo si evolve con l’età, cambia forma, ed in età adulta lo ritroveremo in tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari. Provando a dare una sintetica definizione, in genere, “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”.
Tali comportamenti si esplicano attraverso modalità fisiche ma anche attraverso modalità psicologiche che spesso si rivelano ancora più pericolose in quanto più subdole e più difficili da riconoscere. Soprattutto in quest’ultimo caso per la vittima diventa difficile chiedere aiuto perché tali atti persecutori sono poco evidenti e si tende spesso ad attribuire l’isolamento della stessa a fattori caratteriali come ad esempio la timidezza.
È importante non sottovalutare tali comportamenti in quanto possono condizionare negativamente la crescita e il sereno sviluppo del minore.
Il bullismo è purtroppo un fenomeno in rapido aumento, soprattutto nelle scuole e negli ambienti in cui i minori dovrebbero invece essere più tutelati e per questo è fondamentale che i genitori sappiano riconoscere in tempo i segnali per intervenire tempestivamente.
Quali sono i possibili indicatori del disagio?
- Non invita a casa amici o compagni di classe, né viene invitato dagli altri;
- Non vuole andare a scuola ed anche il rendimento scolastico è in calo;
- Ha scarso appetito;
- Ha frequenti sbalzi d’umore, caratterizzati anche da scatti d’ira, evidente tristezza e stati di ansia;
- Ha evidenti lesioni, lividi o graffi di cui non sa dare una valida spiegazione;
- Sceglie percorsi più lunghi per andare a scuola;
- Torna da scuola con vestiti rovinati o con libri ed oggetti personali danneggiati;
- Chiede o sottrae somme di denaro anomale.
Avete dubbi sulla vita dei vostri figli?
Pensate facciano uso di alcool o sostanze stupefacenti?
Non sapete chi frequentano?
Pensate compiano delle azioni penalmente rilevanti?
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Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima.
Si tratta pertanto di un fenomeno intenzionale e sistematicamente protratto nel tempo finalizzato ad arrecare un danno continuato alla vittima sia mediante espressioni di sopruso o violenza fisica, sia attraverso l’esclusione e l’emarginazione da un gruppo.
Il Bullismo è caratterizzato da un insieme di fattori quali: colui che agisce come “persecutore” trova piacere nel “dominare” la vittima senza mostrare alcuna compassione per la sofferenza psichica e fisica del “perseguitato”. Il bullismo continua per un lungo periodo di tempo. La prepotenza del persecutore sul perseguitato è spesso legata alla superiorità dovuta all’età, alla forza fisica o al sesso. La vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente ed ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono più incline alla vittimizzazione. La vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette. Il bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani, ma sicuramente non circoscritto a nessuna categoria né sociale né tanto meno anagrafica. Il bullismo si evolve con l’età, cambia forma, ed in età adulta lo ritroveremo in tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari. Provando a dare una sintetica definizione, in genere, “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”.
Tali comportamenti si esplicano attraverso modalità fisiche ma anche attraverso modalità psicologiche che spesso si rivelano ancora più pericolose in quanto più subdole e più difficili da riconoscere. Soprattutto in quest’ultimo caso per la vittima diventa difficile chiedere aiuto perché tali atti persecutori sono poco evidenti e si tende spesso ad attribuire l’isolamento della stessa a fattori caratteriali come ad esempio la timidezza.
È importante non sottovalutare tali comportamenti in quanto possono condizionare negativamente la crescita e il sereno sviluppo del minore.
Il bullismo è purtroppo un fenomeno in rapido aumento, soprattutto nelle scuole e negli ambienti in cui i minori dovrebbero invece essere più tutelati e per questo è fondamentale che i genitori sappiano riconoscere in tempo i segnali per intervenire tempestivamente.
Quali sono i possibili indicatori del disagio?
- Non invita a casa amici o compagni di classe, né viene invitato dagli altri;
- Non vuole andare a scuola ed anche il rendimento scolastico è in calo;
- Ha scarso appetito;
- Ha frequenti sbalzi d’umore, caratterizzati anche da scatti d’ira, evidente tristezza e stati di ansia;
- Ha evidenti lesioni, lividi o graffi di cui non sa dare una valida spiegazione;
- Sceglie percorsi più lunghi per andare a scuola;
- Torna da scuola con vestiti rovinati o con libri ed oggetti personali danneggiati;
- Chiede o sottrae somme di denaro anomale.