“Incontrai un gesuita. Gli chiesi se fosse giusto fare un lavoro come il mio, essere un investigatore privato, condurre indagini per presunta infedeltà coniugale, in fondo mi sentivo uno “spione”. Il Padre mi rispose con un pensiero che porto con me da più di 30 anni. Mi disse che il momento peggiore per qualsiasi essere umano, di qualsiasi età, centro sociale,sesso o religione è quello dovuto al tormento per un dubbio su un sentimento. Disse che c’è una nebbia che avvolge l’animo e impedisce di vedere la luce di Dio. Questa nebbia la chiamavo ansia, mentre lui parlava. Concluse facendomi notare che se io, investigatore privato, avessi dato con le mie indagini, una CERTEZZA, anche negativa, alla persona che si fosse rivolta a me, io l’avrei aiutata tanto.
La VERITA’ è l’unica medicina capace di guarire quel tormento.
Mi salutò con un sorriso soddisfatto. Io non l’ho più rivisto ma ogni giorno, ogni volta che sto seguendo una probabile infedeltà, io lo ricordo, ascolto nuovamente le sue parole e sento quanto le mie indagini abbiano un senso, mi facciano sentire dalla parte del giusto.
In particolare percepisco l’essere un INVESTIGATORE PRIVATO che aiuta chi vive quel momento.”
Dico a tutti che SENTIMENTO è la contrazione di SENTIRE-MENTIRE e nell’unione di queste due parole opposte c’è tutta la nostra vita.
Dopo, la scelta sta ad ognuno di noi. C’è chi preferisce soffrire e chi far soffrire, essere dominanti o recessivi ma comunque per tutti dovrebbe vigere il principio della fedeltà. Purtroppo in ogni coppia non c’è mai parità di sentimenti provati e uno dei due arriva a disamorarsi prima dell’altro.
Quasi mai, potrei dire mai, va dall’altro e lo fa presente con sincerità per paura o codardia.
E li inizia il Tradimento. Nel senso che nè si configurano le basi, i presupposti.Poco dopo iniziano a cambiare gli atteggiamenti, i comportamenti. L’infedele diventa assente, evasivo, fino a rendersi astioso qualora venisse richiamato ad una presenza e ad un atteggiamento come “prima”.
“NON PENSAVO CAPITASSE A ME”, questa frase l’ho sentita un migliaio di volte. E’ l’inizio di quel momento di cui mi parlò Gesuita.
A quel punto, bisogna riflettere, è vero, ma anche agire. I fatti della vita sono gli stessi, sempre e per tutti. Quello che cambia è la reazione, cioè come ognuno di noi reagisce rispetto ai fatti.
Nella nostra vita, ciò di cui siamo veramente proprietari è il Tempo che ci è stato dato e l’obbligo di non vanificarlo.
Nell’infedeltà subita, vera o presunta, “pensare, solo pensare” e “sperare, solo sperare” non porta a nulla.
Non risolve nulla.
Bisogna reagire, riprendersi la propria dignità.
Le indagini private per presunta infedeltà coniugale servono, fondamentalmente, ad accorciare con la Verità, il tempo della sofferenza e a riprenderci, prima possibile, la nostra dignità, cosi offesa, poichè il TRADIMENTO altro non è che la più GRANDE OFFESA ALLA NOSTRA DIGNITÀ.
L’investigatore privato,con un comportamento professionale, conoscenza ed esperienza, in breve tempo, deve portare questo risultato.
Da oltre 30 anni mi occupo di questo.
Ne ho viste di tutti i colori ma non smetterò mai di sentire che è la mia prima Indagine.
Dattoli Domenico
Abilitata Able Agency